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al testo di Gil
Il congedo della luce
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Non cercherò più di vedere, di capire affidandomi ad uno sguardo curioso, poggerò il mondo sull'orecchio migliore e tradurrò la realtà in suoni, l'amore in canti;
farò del lamento del buio un invisibile incanto, vivrò d'ogni alba il lato notturno che nasconde alla luce la gioia dei miei giorni diversi.
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Gil
- 10/10/2018 05:34:00
[ leggi altri commenti di Gil » ]
Laura, Cristina, Rosa Maria: Grazie!
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Rosa Maria Cantatore
- 09/10/2018 18:16:00
[ leggi altri commenti di Rosa Maria Cantatore » ]
il "lamento del buio"..."dogni alba il lato notturno"... difficilmente si riesce a leggere qualcosa di così intensamente evocativo, di così intimo e universale al tempo stesso.
Versi stupendi.
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cristina bizzarri
- 09/10/2018 08:49:00
[ leggi altri commenti di cristina bizzarri » ]
Trovo molto efficace, in questo tuo continuum di poesia che sgrani come pane e offerta quotidiani, il contrasto tra parole corpose e fisiche e lafflato lirico. Intensificano, se mai ce ne fosse bisogno, lonestà del tuo poetare. Ciao Gil.
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Laura Turra
- 09/10/2018 07:51:00
[ leggi altri commenti di Laura Turra » ]
Gil, sai che non sono brava come te nei commenti, quindi cosa posso dire se non che la trovo bellissima, mi piace davvero molto. E lo dico perché la mia anima ha avuto un sussulto. Forse basta questo. Però quando leggo: "tradurrò la realtà in suoni, lamore in canti; / farò del lamento del buio un invisibile incanto" so che mi piacerebbe adottare questi versi, li terrei cari, per quando il mio cielo sarà grigio. Un abbraccio grande, sempre, Gil, e grazie per questa tua splendida poesia.
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